Con grande soddisfazione annunciamo la conclusione del faticoso lavoro di ricucitura di tutti i contributi (esaustivi nelle risposte e negli approfondimenti) pervenuti in seguito alla prima conferenza del 12 settembre. Vi invitiamo quindi a consultare e, ci auguriamo, ad apprezzare il rapporto ambientale del progetto Golf.
Una attenta lettura potrebbe evitare ad alcuni la gara di brutte figure nel gioco a chi la spara più grossa, con l’evidente obbiettivo di usare le persone coinvolgendole in battaglie contro i mulini a vento. Questi alcuni hanno delle cose in comune:
- distribuiscono i volantini la Domenica mattina all’uscita dalla messa, con l’intento evidente di sollecitare la comunità cristiana: addirittura qualcuno ha pensato bene di metterli sotto il tergicristallo di ogni auto fuori dalla chiesa del Santellone, cioè su suolo parrocchiale e non pubblico;
- rifiutano la proposta di incontro che la Fondazione ha rivolto loro per ulteriori spiegazioni in seguito all’incontro pubblico del 28 settembre: sembra piuttosto che il nostro invito abbia scatenato la solita strumentale polemica;
- elencano una quantità (e qualità) di inesattezze tali da suggerire l’utilizzo di un nuovo sostantivo per individuarle, ossia il termine falsità.
Evidentemente l’appello che ci siamo permessi di lanciare dopo l’assemblea pubblica (“Appoggiare o contrastare questo progetto – nel modo e nei contenuti – è motivo di enorme responsabilità amministrativa, politica, civile”) è caduto nel vuoto.
La cosa a dire il vero non ci sorprende, tuttavia ci dispiace. Come ci dispiace a questo punto dover intervenire a tutela della Fondazione nei modi e nelle sedi appropriate. Evidentemente alcuni non vogliono capire, e pensano che la gente sia meno intelligente e a sua volta non capisca. Forse che mentire può essere più convincente? La Fondazione a riguardo ribadisce la propria disponibilità ad incontrare gruppi, associazioni, comitati e partiti per chiarire ogni dubbio o incomprensione: non tanto per “convincere” su un progetto che ovviamente ciascuno è libero di approvare o meno, quanto per informare con verità sui punti decisivi dell’operazione:
- La Fondazione non spende nulla per il Golf: viceversa il Golf le permette di ottenere il finanziamento grazie al quale può creare quel reddito che ora non ha.
- Non esiste l’ipotesi di una cava, eppure si continua a ventilarne la possibilità.
- Non c’è pericolo ambientale nel trattamento del manto erboso, eppure si cavalca l’uso di pesticidi e fertilizzanti.
- Nemmeno l’uso di acqua (minore rispetto a quella necessaria per le coltivazioni!) crea criticità alla falda o ai canali irrigui.
- L’impossibilità di allaccio alla fognatura è risolto dai più moderni sistemi di depurazione e scarico molto meno impattanti per la falda rispetto allo spargimento di liquami.
- Le proiezioni degli studi di settore riferiti alle nuove arterie stradali (in particolare l’apertura della provinciale 17) prospettano una viabilità per nulla peggiorativa rispetto all’attuale per chi abita presso il Santellone.
Tutti elementi scritti a chiare lettere nel rapporto ambientale, e per di più già anticipati sul medesimo sito esattamente un mese fa.
Uno sguardo libero da pregiudizi e veritiero metterebbe in risalto che il nascente campo da Golf migliora e tutela l’ambiente, rivaluta le proprietà dei confinanti, può stimolare lo scambio economico con altri esercizi commerciali della Città.
E non da ultimo, ma ormai è chiaro ai più, darebbe la possibilità alla Fondazione non solo di continuare quanto già fa per i giovani (strano non si parli mai di questo…), ma anche di aumentare iniziative e progetti in loro favore.
Una sola questione può a questo punto fermare il progetto, ed è l’indagine archeologica. Ma saremmo i primi a desistere dal progetto se il sottosuolo nascondesse metalli preziosi, oppure Atlantide, oppure l’arca di Noè…